“Unioncamere Sicilia prende atto con favore degli ottimi risultati della Zes unica del Sud ottenuti in pochi mesi, da agosto a oggi, dal nuovo coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi, Giosy Romano, dopo un avvio dello strumento a gennaio che non era stato promettente. Apprezziamo anche il fatto che nell’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Sicilia, Romano apra le porte ai territori, alle aree interne, ai sindaci e alle imprese che vogliono fare concretamente sviluppo. Questa è musica per le nostre orecchie”. A dirlo è Alessandro Albanese, vicepresidente di Unioncamere Sicilia, che spiega: “Il raddoppio del numero di investimenti autorizzati dalla Zes unica conferma che quando ci sono una burocrazia che semplifica e un tessuto istituzionale che accoglie e collabora, l’imprenditore è più invogliato a rischiare di investire in un territorio difficile come il nostro. Partendo da questi risultati occorre, però, che adesso lo Stato dimostri di crederci davvero per non deludere per l’ennesima volta le giuste aspettative che casi positivi come questo creano nel tessuto produttivo”. Albanese, quindi, auspica che la Presidente del Consiglio, che ha tenuto per sé la delega al Sud, voglia rafforzare il nuovo strumento creato da Raffaele Fitto e dare alla Zes unica quei requisiti di maggiore efficienza che finora l’avvio accidentato della norma e la ristrettezza delle risorse non hanno consentito. Mi riferisco, ad esempio, all’esigenza delle imprese di potere contare su regole certe e meno affidate al caso riguardo alla percentuale di credito d’imposta da riconoscere ai soggetti che realizzano gli investimenti, così come alla necessità di aumentare e rendere strutturale nel corso del 2025, d’intesa con l’Ue, un incentivo fondamentale come la Decontribuzione Sud, e all’opportunità di ridurre da 200mila a 100mila il limite minimo di investimenti agevolabili al fine di favorire anche l’accesso delle imprese più piccole ai benefici”. “Infine – conclude Albanese – mi auguro che Giosy Romano, avendo superato l’emergenza iniziale dell’insediamento e dell’avvio della ‘macchina’, voglia ora ricercare al più presto un raccordo con Unioncamere nazionale, con le sue articolazioni regionali, con la rete delle Camere di commercio e di Assocamerestero, ma soprattutto una sinergia con i governi regionali del Sud e con quello siciliano che negli ultimi due anni ha lavorato bene, e con le organizzazioni di categoria, al fine di coinvolgere la rappresentanza completa del mondo istituzionale e delle imprese nelle azioni di promozione del Sud e dell’attrazione di investimenti esteri”.