Stop al ‘decollo’ dell’osservatorio sulle Madonie. La prima sezione del Tar di Palermo ha accolto l’istanza di misure cautelari urgenti presentata dalle associazioni ambientaliste e disposto la sospensione dei lavori in corso per la costruzione dell’osservatorio astronomico sulla cima di Monte Mufara, in piena zona A di tutela integrale del Parco delle Madonie. Lo rendono noto il Club alpino italiano, Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf Sicilia che avevano presentato istanza urgente in quanto, il 27 agosto scorso, erano iniziati, in assenza di alcuni pareri e autorizzazioni, i lavori per la realizzazione di imponenti opere: sbancamenti del sito protetto, 3.540 mc di volume edilizio, un edificio di altezza di oltre 13 metri fuori terra, una superficie interessata di 800 mq, la realizzazione di una nuova strada carrozzabile per l’accesso sulla cima integra della montagna e un parcheggio a servizio dell’osservatorio. Il Tar ha accolto anche la richiesta istruttoria presentata dalle associazioni di acquisire una serie di documenti presso tutti gli enti interessati, in quanto la procedura sinora seguita sarebbe stata caratterizzata da forzature procedurali e mancato rispetto di alcune norme. Domani era prevista la cerimonia di posa della prima pietra organizzata dall’Agenzia spaziale europea e dall’Agenzia spaziale italiana. Per questo le associazioni avevano organizzato un presidio a Piano Battaglia. Le associazioni annunciano che “vigileranno affinché la sospensione dei lavori venga immediatamente eseguita, al fine di garantire, come indicato nel decreto del Tar, il prevalente interesse alla tutela ambientale del sito in termini di mantenimento della sua attuale integrità”.
“In questo ricorso il Cai Sicilia è stato supportato dal Cai centrale, che ha condiviso sin dall’inizio l’iniziativa di contrasto alla scelta di un sito ubicato all’interno di una riserva integrale e ricco di biodiversità”, afferma Mario Vaccarella, delegato alle attività ambientali del Club alpino italiano. “Abbiamo ottenuto – aggiunge – un primo risultato che ci dà la forza e l’entusiasmo a continuare nella battaglia per la tutela ambientale e l’integrità del Monte Mufara. Un territorio che si trova all’interno del Parco regionale delle Madonie, un ente che dovrebbe tutelare queste zone e invece non svolge, a mio avviso, il suo compito prioritario come dovrebbe”. Grande soddisfazione del presidente del Cai Sicilia Francesco Lo Cascio, che sottolinea “il rispetto delle regole e della normativa in vigore, che le deroghe applicate non hanno garantito”. (AGI)