Musica: Ligabue “30 anni di Certe notti, canzoni vanno da sole”

Di
Redazione
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30 Settembre 2024

“Certe Notti? Mi sono fatto l’idea che le canzoni fanno come vogliono, tanto vale lasciarle fare. Il rap? Mi sento più vicino alla melodia. L’Inter è fortissima, solo che in tanti, questa estate, se la sono studiata bene… Prima o poi a Sanremo tornerò: quella volta fu una ciofeca”. Luciano Ligabue parla a 360 gradi in occasione della presentazione di una grande iniziativa che lo celebra, ovvero “La notte di Certe Notti”, con cui il prossimo 21 giugno 2025 a Campovolo festeggerà 20 anni dal primo concerto in quel posto e 30 dall’uscita di Certe Notti. L’artista, in occasione del tour teatrale in partenza da Correggio, dove ha fatto assistere la stampa alla prova generale, ha poi dato vita a un minilive nel piazzale dell’autogrill di Arda Est proprio in quel luogo citato nella sua Certe notti (“al primo Autogrill c’è chi festeggerà”) ed ha annunciato il concerto evento. “Ho suonato in piazze, bar, supermercati, ora anche in autogrill… non metto limiti alla divina provvidenza”, ha scherzato durante l’incontro con la stampa. A 20 anni dal primo concerto a Campovolo (10 settembre 2005), il 21 giugno 2025, dunque, Luciano Ligabue tornerà su quel palco (Rcf Arena di Reggio Emilia) con un grande evento per celebrare insieme ai fan i 30 anni del brano che nel 1995 ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera. Nel giorno della Festa internazionale della Musica e del solstizio d’estate, Luciano Ligabue fermerà il tempo per festeggiare gli importanti anniversari e rivivere insieme al pubblico la magia di pezzi che hanno segnato non soltanto la sua carriera, ma la storia della musica italiana. Un viaggio guidato unicamente dalla musica e dalle emozioni, in una notte senza tempo che per la quinta volta lo vedrà calcare l’iconico palco di Campovolo. “Certe notti” sta per quindi per compiere 30 anni, è uscita infatti il 25 agosto del 1995:
“All’inizio – ha affermato il cantante – non avevo capito la portata della canzone il cui successo ancora oggi mi meraviglia. Ed è la conferma di una cosa: dobbiamo lasciare che le cose accadano e aspettare che la lotteria del successo faccia il suo corso e prenda il sopravvento. Se ci fosse una ricetta per fare in modo che un brano abbia successo, allora tutti la userebbero. Bisogna arrendersi all’idea che le canzoni fanno quello che vogliono, bisogna lasciare che sia cosi. Io, sono affascinato dal potere evocativo delle canzoni, ascolto parecchia musica. Il perché del successo è misterioso, il modo in cui ognuno vive una canzone è soggettivo, e questo lo è ancora oggi per ‘Certe notti’”.
“La notte di Certe Notti” non sarà solo un concerto, ma una grande festa che inizierà alle ore 12:00 del giorno prima, venerdì 20 giugno, quando apriranno le porte del “Memphis Boulevard” all’interno dell’area RCF Arena. Per i 526.904 biglietti venduti all’epoca a Campovolo, a Ligabue è stato consegnato un ticket celebrativo. Il “Memphis Boulevard” permetterà al pubblico di entrare nel mondo di Ligabue godendo di una serie di attività dalla mostra fotografica, area memorabilia, merchandising dedicato ed esclusivo, punti ristorazione con una vasta di gamma di opzioni culinarie e specialità locali con degustazioni a tema, area cinema, campeggio, area sportiva e tanto altro, con un’attenzione particolare al sociale e alla sostenibilità. “Campovolo è il posto delle feste – spiega ancora l’artista – tranne in alcuni casi lo è sempre stato. Era destino che dovessi fare questa festa visti gli anniversari: 20 anni dal primo concerto lì e 30 dalla canzone”.
Ligabue racconta la sua esperienza a Nashville, “dove c’è una certa recensione di stili e il rap non entra – ha commentato Ligabue – lì mi è arrivata una grande energia, è stata una vacanza molto bella. Ho girato tutte le città musicali degli Stati Uniti ma non immaginavo mi arrivasse da lì una tale botta di energia, fra country e rock. Sono amante delle canzoni, ho iniziato da piccolo negli anni ’60 e continuo a essere affezionato al concetto di melodia. A me le canzoni tornano se sono cantate. Questa è la mia passione, se dovessi giudicare qualcosa che non conosco bene, direi superficialità. Il rap non mi ha attratto al momento anche se nella vita non si sa mai. Oggi penso che chi ha 18 anni ha molta possibilità di entrare in contatto con la musica, più di noi alla nostra epoca e per questo, credo che il cantautorato gli arrivi. A 18/20 anni – spiega – è impossibile che non arrivi De Gregori o Guccini a chi ha una certa sensibilità. Se i 18enni e 20enni sono ai miei concerti? Non sono la maggioranza, ma ci sono”.
I biglietti per “La notte di Certe notti” (prodotto e organizzato da Friends&Partners e ZooAperto) saranno disponibili in prevendita su Ticketone.it dalle ore 10.00 di venerdì 4 ottobre. Per gli iscritti al Bar Mario i biglietti saranno disponibili in presale dalle ore 10.00 di domani, martedì 1 ottobre. Ma c’è una novità che caratterizzerà questo appuntamento: tutti coloro che acquisteranno il biglietto riceveranno a casa a partire dal 18 novembre, una confezione esclusiva contenente un braccialetto abilitato RFID, che vale come titolo di ingresso e che garantisce la sicurezza e la facilità di accesso all’evento. Il braccialetto “dialogherà” con un’App, che si attiverà nel momento della ricezione del braccialetto, pensata per soddisfare le esigenze dei fan in termini di informazione e interazione con l’evento, sia prima, per prenotare in anticipo treni e bus o l’area campeggio, che durante, come pagare food&beverage in modalità cashless, che dopo. Non esisterà il biglietto ma un titolo digitale, un bracciale che rimarrà al pubblico.In attesa del grande evento di giugno 2025, a ottobre e novembre Luciano Ligabue sarà in tour nei teatri più belli d’Italia con “Ligabue in teatro – Dedicato a noi”, 31 concerti esclusivi con un’unica tappa per ogni città coinvolta, senza repliche (fatta eccezione per Correggio dove si terrà una doppia data zero). Il tour chiuderà ufficialmente il capitolo live di “Dedicato a noi” che ha visto Liga protagonista di oltre 30 concerti tra i club, gli stadi, l’Arena di Verona e i principali palasport italiani. Perché il teatro? “Questa tranche di tour era prevista da tempo – ha spiegato l’artista – Dedicato a noi è un album a cui tengo molto. Il tour teatrale è una sfida perché il mio terreno naturale è quello degli autogrill… Nel tour teatrale vincono i dettagli, tutte quelle piccole cose che riesce a mettere insieme il canto e gli strumenti, si sta un po più trattenuti”. E’ stata ripubblicato il brano “Il mio nome è mai più”: “In quel contesto, in quel clima – ha ricordato Ligabue – la musica doveva fare qualcosa, ma dovrebbe essere la politica a far qualcosa. Abbiamo fatto questa esperienza cotta e mangiata in tre giorni, Lorenzo (Jovanotti), Piero (Pelu’) ed io. Sono stato sorpreso dalle difficoltà che ha avuto la canzone, criticata da sinistra e destra e dal risultato che invece ha avuto. Con il ricavato ci hanno costruito due ospedali. Se la ricanteremo insieme al grande concerto? Al momento non lo so”. Spazio poi alle passioni calcistiche note del Liga: “L’Inter c’è’ ma in tanti si sono studiati la squadra allora prendiamo gol. Quando cambierà qualcosa, si macinerà meglio. E’ stata una partenza meno a razzo di quello che ci si aspettava ma insomma. Ora vorremmo continuare ma senza essere troppo ingordi”.
Dopo il concerto evento cosa succederà? “Confermo che continuo a scrivere canzoni, non ho mai smesso, ne butto via tante. Puoi su quando far uscire un album mi prendo tempo. Quando finirò il tour andrò negli archivi per vedere che cosa abbiamo… voglio vedere se ci sono demo, provini ecc perché vorrei che in occasione dell’anniversario di ‘Buon compleanno Elvis’ ci sia qualcosa. Un’altra regia? No, al momento no. Ci sono macchine da presa in giro per i miei concerti, si pensa a un docu-film su di me”.
Ultimo capitolo, Sanremo: “Prima o poi ci tornerò, non so quando ma ci tornerò. Quella volta fu una ciofeca per me. Sanremo ti azzanna alla gola, sembra che ne vada della vita o della morte di qualcuno. Ero arrivato per cercare di strappare un sorriso, di fare ironia, è venuto fuori quello che è venuto fuori. Io non so recitare, non ho sentito il divertimento che volevo vivere. Ma ci torno, sto fermo, mi metto anche in playback ma lo faccio”. (AGI)

MLD