Continua la crescita dei distretti agroalimentari italiani che nel terzo trimestre del 2020 hanno realizzato nel complesso oltre 5 miliardi di euro di vendite all’estero (+2,3% rispetto allo stesso periodo del 2019). Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno è positivo per oltre 430 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,1% tendenziale). Lo rileva il rapporto di settore curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, pubblicato oggi.
Tra le filiere monitorate, la più importante in termini di valori esportati, quella del vino, mostra segnali di recupero nel trimestre estivo, ma resta ancora in territorio negativo il bilancio dei primi nove mesi (-2,7%), con un livello di esportazioni inferiore di 107 milioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Il maggior contributo alla crescita viene dalla filiera della pasta e dei dolci, il cui successo sui mercati internazionali non accenna ad arrestarsi: +9,9% tendenziale nel periodo gennaio-settembre 2020. Seconda filiera per contributo alla crescita è quella delle conserve: +9,4% nei primi nove mesi dell’anno.
Risultati positivi anche per la filiera dei distretti agricoli, con una crescita del 5% nei primi nove mesi, mentre la filiera delle carni e salumi nel complesso segna +0,7% nel periodo gennaio-settembre. Continua invece la contrazione (-4,3%) per la filiera del lattiero-casearia. Da rilevare le buone performance delle filiere dell’olio (+6,6%) e del riso (+11,8%), mentre continua a soffrire il distretto della filiera dell’ittico, che lascia sul terreno oltre un quinto delle vendite all’estero dello scorso anno (-21,5% sempre nel periodo gennaio-settembre).
In crescita i flussi verso i principali partner commerciali, ma con contributi differenti. Nei 9 mesi crescono le esportazioni verso il nostro principale partner commerciale, la Germania (+7,5%). In calo nel terzo l’export in Usa (-3,5%), ma il bilancio dei primi nove mesi resta positivo (+0,8%); bene anche le vendite verso Francia (+3,8%) e Regno Unito (+1,1%). Nel complesso dei primi nove mesi del 2020 sono state soprattutto le economie avanzate ad aver trascinato l’export distrettuale dei prodotti agroalimentari italiani (+3,8%), mentre ripiegano leggermente le vendite verso le economie emergenti (-0,2%).