Considerando che, insieme alle nuove imprese, sono ammesse agli incentivi anche le imprese operative fino a 60 mesi, la platea dei richiedenti si allarga. La data di apertura del bando «Nuove imprese a tasso zero», come rimodulato dal decreto interministeriale Mise-Mef del 4 dicembre 2020, è il 19 maggio. Considerando che le domande sono valutate a sportello, in base alla data di presentazione, e che dal 20 aprile scorso sono noti in maniera definitiva i criteri di valutazione delle istanze, le imprese e i soggetti interessati devono iniziare ad attivarsi.
Due tipi di richiedenti
Possono presentare la domanda le imprese di micro e piccola dimensione costituite da giovani minori di 36 anni o da donne di qualsiasi età, nonché le persone fisiche che intendono costituire un’impresa.
I programmi agevolabili
Le imprese costituite da non più di tre anni possono presentare progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro per realizzare nuove iniziative o sviluppare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.
Possono contare su un mix di finanziamento fino al 90% del totale della spesa ammissibile di cui il contributo a fondo perduto non può superare il limite del 20 per cento. Possono anche chiedere un contributo ulteriore, fino al 20 per cento delle spese di investimento, per l’acquisto di materie prime e servizi necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa.
Le imprese costituite da almeno 36 mesi anni e da non più di 60 possono, invece, presentare progetti che prevedono spese per investimento fino a 3 milioni di euro per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti, nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.
Anche in questo secondo caso, le imprese possono contare su un mix di finanziamento fino al 90% del totale della spesa ammissibile. Il contributo a fondo perduto non può superare il limite del 15 per cento.
Domande a sportello
A partire dal 19 maggio, le imprese possono presentare la domanda con i nuovi criteri introdotti dalla circolare 117378 dell’8 aprile 2021 del ministero dello Sviluppo economico, modificata nei punteggi minimi lo scorso 20 aprile. Le domande saranno valutate secondo la data di presentazione; essere tra i primi permette l’accesso alla valutazione ma non è sufficiente.
La valutazione
La valutazione avviene in due fasi. La prima prevede la verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni, la seconda l’esame di merito. La valutazione dei requisiti di accesso, oltre alle caratteristiche dei soggetti proponenti, prende in esame i piani d’impresa. L’esame di merito, comprendente un colloquio con i proponenti, mira a valutare adeguatezza delle competenze tecniche, organizzative e gestionali.
Il proponente deve dimostrare la coerenza del progetto proposto con gli aspetti tecnico-produttivi e organizzativi funzionali alla realizzazione dall’attività imprenditoriale e la coerenza del progetto proposto con le potenzialità del mercato di riferimento. Nel documento del 20 aprile, è riportata l’articolazione dei criteri di valutazione in parametri con indicazione dei punteggi assegnabili ai piani d’impresa, nonché delle soglie minime per l’accesso alle agevolazioni. È previsto un punteggio aggiuntivo in favore dei programmi di investimento che prevedono l’introduzione di soluzioni innovative.
Il piano di impresa, da compilare utilizzando la procedura informatica, deve contenere i dati anagrafici e il profilo del soggetto proponente, la descrizione dell’attività proposta e gli elementi utili a determinare il costo del programma, l’analisi del mercato e relative strategie. Inoltre, deve evidenziare gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi e quelli economico-finanziari.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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