Sicilia, 45 milioni per sostenere florovivaismo, zootecnia e frutta in guscio

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Redazione
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20 Gennaio 2022

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Quarantacinque milioni equamente ripartiti (15 a testa) per i tre bandi con cui la Regione Siciliana intende sostenere i progetti integrati di filiera per il comparto florovivaistico, per quello dei frutti da guscio e per quello della zootecnia.

Linee uniformi sotto il profilo amministrativo, poi per ciascun settore obiettivi specifici. E così il soggetto capofila dovrà essere sempre e comunque una Associazioni di Op o singole Op, reti di impresa, cooperative e consorzi o imprese di trasformazione e commercializzazione, mentre le misure attivabili sono quelle legate da un lato alla formazione e all’informazione e dall’altro agli investimenti nelle aziende agricole o agroalimentari. Per tutti domande da presentare dal 1° febbraio al 29 aprile prossimi.

Per ciascuno dei tre bandi il sostegno varia dal 50/60% per gli investimenti sulle aziende, al 70% per le attività di promozione, fino al 100% per quelle di formazione e informazione. Tetto massimo di spesa per ogni progetto 3 milioni, suddivisi con massimali ad hoc per le varie tipologia di operazioni.

Per il comparto florovivaistico l’obiettivo è quello di favorire investimenti strutturali aziendali organizzati da figure strutturate, coese e rappresentative del “florovivaismo regionale”, tecnologicamente avanzati per ridurre il gap con le ditte concorrenti nazionali ed estere compresa la robotizzazione di molte fasi di produzione; al tempo stesso si punta ad incentivare la ricerca in ambito genetico ed in ambito agronomico, a favorire gli investimenti per l’ottenimento di brevetti al fine di contenere i costi delle royalty e a sostenere le attività di specializzazione, sostenibilità e quelle di promozione.

Relativamente al comparto frutti da guscio (mandorlo, pistacchio, nocciolo, carrubo, noce e castagno), il bando punta a incentivare l’acquisto di attrezzature finalizzate alla meccanizzazione delle operazioni di potatura e raccolta, ma anche la riorganizzazione delle diverse fasi di produzione, oltre a favorire la ricerca e la sperimentazione, le attività di specializzazione, di promozione. Sostenuto da contributo, inoltre, la concentrazione della produzione primaria con interventi collettivi e la realizzazione di sistemi di irrigazione innovativi.

Infine sul fronte della zootecnia, con i progetti integrati di filiera (rivolti a bovini, ovinicaprini, suini, bufalini, settore avicolo e apistico) si vogliono promuovere gli investimenti strutturali per gli allevamenti e gli stabilimenti di produzione sia delle carni che del settore lattiero-caseario, uova comprese, per incrementare i volumi attuali e far fronte alla richiesta di prodotto ad oggi non coperta. In una logica di filiera, entrano in gioco altre tipologie di investimento: impianti a biogas, strutture per logistica e commercializzazione, centri di ingrasso, centri di allevamento specializzati per il miglioramento della genetica. Ammessi alle spese anche studi e ricerche sulla shelf-life e la conservazione dei prodotti, il trasferimento tecnologico, le attività di formazione, l’adesione ai sistemi di qualità e certificazione, le attività di consulenza specialistiche