Dipinti tra cui un Guido Reni e un Francesco Guardi, sculture di Arturo Martini e altri artisti, e
poi mobili antichi, tappeti e lampadari: sono i preziosi beni dell’asta di Bonino del 19 marzo ‘Il culto dell’arredo’, nell’ambito della dismissione del patrimonio storico-artistico di Veneto Banca in liquidazione coatta amministrativa.
Gli oggetti provengono da grandi dimore che vanno da Villa Gasparini Spineda Loredan a Volpago del Montello, la ex Villa benetton a lungo sede di rappresentanza di Veneto Banca, a palazzo Colonna Preti a Castelfranco Veneto, dalle prigioni britanniche in India alle Manifatture di Aubusson, dalle Vetrerie Seguso a Murano alle antiche collezioni Grimod de la Reynière e Toraldo di Massa fino a quella novecentesca del mecenate milanese Senatore Borletti, da Villa Ottolenghi Wedekind, a Acqui Terme, ai Palazzi Aldrovandi Montanari, a Bologna, e Palazzo Balbani, a Lucca.
A spiccare è una scultura di Arturo Martini, ‘Tobiolo’ del 1934, che fu pensata per decorare Villa Ottolenghi Wedekind ad Acqui Terme, con base d’asta 300mila euro. Si tratta di un gesso raffigurante Tobia che stringe fra le mani il pesce del medicamento per guarire il padre dalla cecità che valse per la prima volta all’artista veneto l’apprezzamento unanime della critica, fino alla consacrazione alla Mostra d’Arte Italiana a Parigi.
Francesco Guardi è presente in asta con il dipinto Il Rio dei ‘Mendicanti al Convento dei Domenicani’ del 1785, con base d’asta 200mila euro. Proveniente dalla Collezione di Senatore Borletti, nipote del Feldmaresciallo Josef Radetzky e fondatore dell‘Upim e della Rinascente, fu esposto nella grande “”Exposition de l’art italien de Cimabue à Tiepolo”, a Parigi, nel 1935.
Un altro grande nome italiano è quello di Guido Reni (1575 – 1642), di cui in asta è presente l’olio su tela San Francesco con base d’asta di 240mila euro. Uno studio di Daniele Benati, uno dei massimi esperti dell’autore, considera questa tela il capolavoro di Reni sul tema, superiore anche alla versione del Louvre. All’interno di una grotta, San Francesco s’intrattiene in meditazione davanti al Crocifisso legato con una corda al tronco di un arbusto disseccato.
Altre opere all’asta sono due dipinti di François Boucher, una grande tela ‘Canale di Mazzorbo’ di Giuseppe Ciardi e altri quadri di Pietro Fragiacomo e Giuseppe Moretti. (AGI)
