Delle 141 medaglie dell’Italia ai Giochi olimpici invernali, 25 sono state conquistate dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio (Fisg) che coordina tutti i cinque sport olimpici, compreso l’hockey che a livello mondiale non è sotto l’egida dell’ISU bensì l’IIHF. Queste le aspettative per Milano Cortina, a un anno dai Giochi del 2026:
PATTINAGGIO FIGURA (2 medaglie nelle precedenti edizioni) – È lo sport del ghiaccio dove l’Italia da tre edizioni è la superpotenza a livello europeo. Primato che è stato reso possibile a seguito dell’estromissione della Russia – da sempre vera potenza mondiale – a seguito delle sanzioni sportive dopo l’intervento militare di Mosca in Ucraina. Ai Giochi di Milano Cortina da medaglia è senza dubbio la danza con Charlène Guignard e Marco Fabbri, tre volte campioni europei negli ultimi tre anni, una volta vicecampioni mondiali ma mai sul podio olimpico. Quella del prossimo per i due pattinatori milanese, coppia anche nella vita, sarà la loro quinta partecipazione a cinque cerchi. Nel settore maschile l’Italia può contare su tre ottimi atleti, in primis Nikolaj Memola, neo argento europeo, ma anche Matteo Rizzi e Daniel Grassl, ma per il podio serve una rapidissima (e tutt’altro che facile) crescita nei salti. Come nelle altre categorie, la definizione delle quote (massimo 3 per Nazione) per i Giochi avverrà ai Mondiali del marzo prossimo a Boston. Nelle coppie la squadra italiana può disporre di buoni atleti a livello europeo – su tutti Sara Conti e Niccolo’ Macii – ma il mondo è altra cosa. Tra le donne sarebbe importante schierare due pattinatrici: la medaglia non è nemmeno un miraggio ma la giovanissima Anna Pezzetta lascia ben sperare in vista del prossimo quadriennio.
PATTINAGGIO VELOCITA’ (7) – Gli assi dell’Italia si chiamano Francesca Lollobrigida e Davide Ghiotto, entrambi medagliati ai Giochi di Pechino 2022. Incredibile è stata la crescita di Ghiotto fresco del nuovo record del mondo dei 10.000 metri, la distanza ‘regina’ della pista lunga da sempre dominata da norvegesi e soprattutto olandesi. Lollobrigida, ‘mamma sui pattini’, sulle singole distanze può ambire al podio nei 3000 (argento in Cina). Ebbene, se l’Olanda resta la Nazione da battere in campo femminile, tra gli uomini non è più così forte come in passato. Grande attesa anche per la team pursuit azzurra, maschile soprattutto anche perché al momento è campione del mondo in carica, e ovviamente la mass start sia con Lollobrigida che con Daniele Di Stefano e Andrea Giovannini.
C’è una grande incognita: Arianna Fontana. Considerando che il pattinaggio velocità passa attraverso le qualificazioni prima come ranking di Coppa del mondo e poi con il ripescaggio del tempo, la fuoriclasse dello short track sta lavorando con ottimi riscontri cronometrici internazionali anche sulla pista lunga. Gareggiare a Milano Cortina nei due sport non è solo un sogno.
SHORT TRACK (15) – Quando si parla di short track è inevitabile che il primo collegamento sia con Arianna Fontana. La ‘Freccia di Berbenno’ che da diversi fa base in Florida assieme al marito Anthony Lobello, assieme al quale fa gruppo individuale andando spesso contro vertici federali, è l’atleta italiana della storia più medagliata ai Giochi olimpici, 11 medaglie, la prima quando aveva 15 anni a Torino 2006, le ultime 16 anno dopo a Pechino 2022. Non c’è solo Fontana ma anche Pietro Sighel, pluricampione europeo ma anche diverse volte sui podi in Coppa del mondo. Grandi aspettative sono rivolte sulle staffette, maschile, femminile e mista: le squadre azzurre di pista corta sono molto competitive.
CURLING (1) – Sono stati Stefania Constantini ed Amos Mosaner ad aprire il libro delle medaglie olimpiche dello sport degli ‘stone’ e delle ‘scopette’, inizialmente snobbato dai tanti ma diventato famosissimo proprio con Stefania e Amos, oro tre anni fa a Pechino nel doppio misto. La coppia dei sogni dovrebbe ritornare assieme in occasione di Milano Cortina. Da medaglia, ma è sempre questione di ‘stone’, sia la squadra femminile che soprattutto quella maschile.
HOCKEY SU GHIACCIO (0) – È un pianeta completamente diverso dove servono strutture, forti investimenti e soprattutto tradizione. Il Coni è consapevole che in questo sport la medaglia non arriverà mai. L’ultima presenza dell’Italia risale, sempre in virtù del fatto di essere Paese ospitante, a Torino 2006. Le due nazionali azzurre hanno cambiato guida tecnica ma in sostanza cambia poco perché mancano giocatori che possono tenere testa alle stelle NHL (faranno ritorno ai Giochi dopo 12 anni !). Se per i maschi l’obiettivo è non sfigurare (girone prima fase contro Canada, Svezia e Svizzera), per le donne, che potranno usufruire di qualche giocatrice nordamericana con passaporto italiano, chissà se ci sarà la possibilità di centrare almeno una vittoria (la fase di qualificazione è ancora in corso). (AGI)