“Bisogna porre delle basi importanti a sostegno delle imprese agricole e a tutela del territorio per un nuovo sviluppo delle zone rurali interne”. È l’idea di fondo dell’intervento che proporrà Claudio Risso, presidente nazionale di Terra Viva Cisl, nell’incontro al G7 dell’agricoltura ad Ortigia dal titolo “Confronto sul futuro dell’agricoltura e della pesca con le Istituzioni italiane ed europee”, al quale parteciperanno tutti i presidenti delle commissioni agricoltura, ambiente e pesca di diversi paesi europei.
“Sono molti gli argomenti da affrontare e trattare per il futuro dell’agricoltura in Italia e in Europa, ad esempio – afferma Risso – non vanno contrapposte le esigenze produttive con il bisogno di accelerare la transizione ecologica. Per quanto riguarda il fotovoltaico, va sempre riconosciuta la priorità a un utilizzo dei pannelli solari che non impatti negativamente sulle filiere agroalimentari. Questa è una battaglia che portiamo avanti da tempo – prosegue Risso – un principio di buon senso che serve a riequilibrare un approccio che finora ha favorito, in tanti territori, le speculazioni finanziarie ed economiche a discapito della nostra agricoltura.”.
“Non è installando fotovoltaico ovunque – aggiunge il leader dell’Associazione dei Liberi Produttori Agricoli – che potremo recuperare campi abbandonati e aree interne spopolate, ma lo potremmo fare solo realizzando una ‘clausola sociale’ per le zone interne e rurali per trasformare le aree di risulta in vere e proprie aree di investimento, attraendo imprese e lavoro in quei territori che fungano anche da garanzia di sicurezza alimentare, per un cibo buono, giusto ed equo. Occorre invertire la rotta, adottando una politica europea amica a supporto degli agricoltori, primi custodi dell’ambiente, resilienti attori della prevenzione e del dissesto idrogeologico attraverso il loro lavoro quotidiano. Adottare tutte le soluzioni innovative possibili anche con le TEA per prevenire i rischi derivanti da una vera e propria crisi climatica. Un processo di cambiamento necessario che di certo non va a inficiare o a escludere il fatto di poter portare avanti i giusti percorsi da compiere per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”. (AGI)