Cultura: Ori Museo archeologico Taranto a Città del Messico

Di
Redazione
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15 Luglio 2024

Gli Ori della collezione del Museo archeologico nazionale di Taranto (MarTa in sigla) sono a Città del Messico per celebrare la tappa finale della mostra “Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia”. Si tratta dell’ultimo appuntamento del programma “Il racconto della bellezza”, realizzato in collaborazione tra la direzione generale Musei del ministero della Cultura e la direzione generale Diplomazia pubblica e culturale del ministero degli Esteri, che mira a promuovere all’estero il patrimonio culturale italiano, e che ha già fatto tappa a Buenos Aires, San Paolo e dallo scorso 12 luglio e fino al 29 settembre prossimo sono nel Museo Nacional de Antropologia di Città del Messico. La mostra, curata dal direttore generale Musei, Massimo Osanna, e da Luca Mercuri, realizzata in collaborazione con la direzione regionale Musei Puglia e il Museo archeologico nazionale di Taranto, “è una narrazione coinvolgente – spiega il MarTa – di un’importante civiltà italica come quella dei Dauni, ma anche un saggio eloquente dell’archeologia pugliese e degli scambi e degli intrecci di culture che è in grado di testimoniare”. I materiali esposti provengono dai depositi e dalle collezioni di alcuni dei principali Musei della Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il Museo Archeologico di Santa Scolastica di Bari, nonché della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. In mostra sono presenti anche reperti recuperati durante le operazioni di contrasto al commercio clandestino di beni culturali condotte dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale. L’esposizione illustra un momento significativo della storia dell’Italia antica, precedente all’unificazione portata a termine da Roma, e si concentra sui Dauni, una popolazione che abitava l’area settentrionale dell’attuale Puglia e parte della Basilicata. “E’ un onore per il Museo archeologico nazionale di Taranto far parte di questo progetto – spiega la direttrice del MArTA, Stella Falzone – perché attraverso queste mostre di livello internazionale riusciamo ad essere ambasciatori della ricchezza e della storia del nostro territorio, anche perché nel progetto scientifico è chiara l’interconnessione culturale che esisteva tra tutti gli antichi popoli che abitavano la Puglia”. (AGI)