È di 40 mila ettari la superficie destinata alla produzione biologica in Abruzzo – coltivata prevalentemente a cereali e colture foraggere, seguite dalla vite e dall’olivo – con circa duemila aziende attive, un numero più che triplo rispetto a dieci anni fa.
Per sostenere le loro produzioni e per incentivare altri imprenditori a seguire questo percorso, la Regione mette oggi sul piatto 5,7 milioni di euro, consapevole dell’importante valore aggiunto, economico ed ambientale, che questo segmento può sviluppare. Il relativo bando, con domande da presentare entro il 30 settembre prossimo, contempla entrambe le sottomisure: da un lato quella relativa alla prima conversione in pratiche e metodi di agricoltura biologica, dall’altro quella che punta al mantenimento di tali modalità colturali.
Per le aziende che decidono di convertirsi al biologico e che notificano ad un organismo di certificazione la richiesta, vi sono 700 mila euro a disposizione. Oltre ad assumere gli impegni relativamente all’adozione di pratiche bio, gli imprenditori agricoli dovranno conseguire una formazione o attivare una consulenza specifica e mantenere gli impegni per tre anni. Durante questo periodo riceveranno un sostegno annuo variabile da 145 a 680 ettaro a seconda delle colture prescelte (il minimo è riferito ai seminativi, il massimo a fruttiferi e viti da vino).
Ammonta invece a 5 milioni la dotazione finanziaria per la sottomisura relativa al mantenimento della produzione biologica. In questo caso la forbice varia dai 120 euro ad ettaro per i seminativi ai 550 per le ortive e i 570 euro per la vite da vino.
Relativamente alle graduatorie di entrambe le sottomisure, punteggi maggiori verranno assegnati alle aziende le cui superfici oggetto dell’impegno ricadono in zona vulnerabili ai nitrati (Znv) e agricoltura intensiva.
«È importante essere riusciti ad attivare questa misura nel 2020 – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente – in quanto nel 2019 è terminato l’impegno della vecchia misura a cui avevano partecipato oltre mille aziende agricole biologiche».
Dalla Regione Abruzzo anche la comunicazione che il bando del “Pacchetto Giovani” è prorogato fino al 30 giugno. Sono 7 i milioni a disposizione: 5 per il premio di inizio attività (50 mila euro, elevato a 60 mila in caso di azienda in area svantaggiata) e 2 milioni per il contributo sugli investimenti finalizzati al miglioramento della redditività con un sostegno variabile dal 40 al 60%. Ammessi interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili o di efficienza energetica, costruzione o ristrutturazione di fabbricati produttivi, opere per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, acquisto di terreni, macchinari, attrezzature e programmi informatici.
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